Omaggio a Giovanna Marini per i suoi 80 anni

di Marina Bassano – Musica Popolare Italiana

 

Giovanna Salviucci, in arte Giovanna Marini, cognome preso dal matrimonio con il fisico nucleare Pino Marini, nasce a Roma nel 1937 da due artisti di musica classica, nel ‘59 si diploma in chitarra classica presso il conservatorio “Santa Cecilia “ di Roma, perfezionandosi in seguito con il grande maestro Andrès Segovia.
Già giovanissima, grazie anche ai suoi interessi culturali ed alle frequentazioni di un gruppo di intellettuali – tra cui Pier Paolo Pasolini, Diego Carpitella, Roberto Leydi, Gianni Bosio e il gruppo del Nuovo Canzoniere Italiano – si interessa alla ricerca di ciò che all’epoca si definiva musica popolare e di protesta, quella dei contadini, dei pastori, degli operai, ponendo particolare attenzione agli aspetti formali e agli elementi di rilevante peculiarità (i timbri, i colori vocali, i micro intervalli) delle espressioni musicali ascoltate.

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We are not going back

#CONSIGLIATOBLOGFOOLK
“Musiche migranti di resistenza, orgoglio e memoria” è il sottotitolo del CD di ventiquattro tracce, curato da Alessandro Portelli, edito dall’etichetta friulana nel formato libro-CD (Block-Nota) e realizzato in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio e l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. In realtà, “We are not going back” è la terza produzione discografica del progetto “Roma Forestiera” (dal titolo di una canzone romana che nel 1949 lamentava la fine della musica dalle strade delle città, soppiantata dalla radio e dalla popular music d’oltreoceano), iniziato nel 2009, che si prefigge di indagare le musiche di quei migranti che hanno riportato la musica nelle nostre strade. Prima ci sono stati “Istaraniyeri – Musiche migranti a Roma” e “Yo Soy El Descendiente” della coppia ecuadoriana Janeth Chiliquinga e Sergio Cadena. Scrive Sandro Portelli nella presentazione del CD: «Quando parliamo di musica popolare, parliamo sempre di “radici”, come se la musica fosse obbligata a restare sempre nello steso posto. Ma dovremmo parlare di ali, e dovremmo parlare di piedi: la musica è immateriale, non conosce confini, attraversa mari e deserti, seguendo i passi dei migranti, dei rifugiati, degli esuli, dei viaggiatori. Non sono radici del passato, sono semi del futuro portati dal vento».

Presentato il CD "Ensemble à nos amis…"

di Association Valdôtaine des Archives Sonores

La popolazione di Cogne ha riservato una calorosa accoglienza agli otto cantori de Lou Tchot di rappèleur che a Cogne sabato scorso 19 novembre 2016 hanno presentato, insieme agli autori della ricerca Mauro Balma e Carlo A. Rossi, il loro CD che propone quindici vecchi canti popolari che fanno parte del patrimonio culturale locale.

La gran parte di queste melodie sono state recuperate grazie alla salda memoria di Luciano TchiènRuffier, ottantaduenne di Gimillan che da tempo affida all’AVAS le sue testimonianze e che, in questo caso, ha voluto privilegiare il canto.
Lou Tchot ha eseguito dieci dei canti del CD, evocando negli anziani presenti tanti ricordi e stimolando i più giovani a ritrovare la voglia di cantare assieme riscoprendo antiche melodie.

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