Orio Odori – Rapsodia Toscana. Echi e suggestioni di canto dall’Archivio Dante Priore

di Salvatore Esposito – Blogfoolk Magazine

Considerata una delle raccolte di fields recordings di riferimento per lo studio della cultura contadina della Toscana del Novecento, l’Archivio di Dante Priore è andatosi componendo negli anni, attraverso ilsuo lavoro di insegnante al fianco dei suoi alunni, sensibilizzati alla riscoperta delle radici della tradizione orale della loro terra. In particolare, nonni e genitori dei suoi allievi sono stati i primi informatori di questa straordinaria opera di ricerca, intrapresa nel territorio del Valdarno battuto palmo a palmo, con un registratore tascabile, per catturare storie, aneddoti, canti, leggende e poesie in ottava rima, e perfezionatasi pian piano con un approccio scientifico ed antropologico sempre più accurato. Questo prezioso corpus di documenti che cristallizzano l’identità culturale toscana è stato oggetto di numerose pubblicazioni discografiche, a cui si aggiunge “Rapsodia Toscana. Echi e suggestioni di canto dall’Archivio Dante Priore” di Orio Odori, clarinettista e compositore toscano con alle spalle un articolato percorso artistico speso tra collaborazioni eccellenti con artisti come Arlo Bigazzi, Roger Eno, Paolo Lotti, Arturo Stalteri e Hector Zazou e fortunate esperienze in ambiti musicali differenti tra musica classica, contemporanea e jazz, tra cui non possiamo non citare Harmonia Ensemble e La Banda Improvvisa.

Presentato dal vivo in prima assoluta il 28 ottobre del 2016 presso l’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini (Ar), il disco nasce da un’idea dello stesso Priore come scrive nelle note di copertina il musicista toscano: “Ho lavorato molto nell’ambito della musica da camera, con programmi a volte anche impegnativi per gli ascoltatori; fra il pubblico, anche se non numeroso, c’era quasi sempre Dante Priore, che, ho saputo dopo trent’anni registrava con piccoli e nascosti attrezzi. Poi, le nostre strade si sono divise, ho iniziato a lavorare nella composizione, sperimentando e incontrando di tutto: da zingari macedoni a Zappa, da bande di tutti i tipi a trio clarinetto, violoncello e pianoforte all’opera lirica. Ad un concerto con musiche mie dedicate alla poesia di Aldo Palazzeschi rivedo Dante Priore. Mi convoca a casa sua, mi accoglie una musica. In questo cd vive una sua idea. La sua ricerca-raccolta di brani popolari, che è durata quarant’anni ha prodotto ore e ore di melodie che cullano testi e poesie, filastrocche e contrasti, canzoni narrative, ottava rima e stornelli eseguite da cantori che lui chiama informatori. Ho capito solo molto più tardi quello che Dante Priore mi ha chiesto e quello che abbiamo fatto, rubando una sua frase: “Gli stregoni possono morire solo quando lasciato la propria eredità, sapienza e conoscenza, io ora posso farlo, perchè ho consegnato a Orio quelle melodie che ho “scoperto” e che ci tenevo fossero valorizzate”. Il risultato è un disco di rara bellezza e suggestione nel quale Orio Odori rielabora alcune tra le melodie e canti raccolti da Dante Priore attraverso la sua originale visione musicale che mescola influenze e stili differenti, partendo dagli stilemi della musica classica. Il disco, registrato da Lorenzo Chiarabini, si articola su sei brani, eseguiti dallo stesso clarinettista toscano accompagnato per l’occasione da un eccellente sestetto composto da Maria Rossi (flauto), Giacomo De Simonis (fagotto), Raffaele Chieli (tromba), Diana Colosi (arpa), Damiano Puliti (violoncello) e Sergio Odori (percussioni) a cui si aggiunge il sax di Adele Odori a sottolineare le connessioni con il pop e il jazz. Aperto dalla superba versione strumentale de “La ballata di Sante Caserio”, dedicata al giovane anarchico giustiziato a Lione nel 1894 per aver pugnalato il Presidente della Francia, Carnot, il disco entra nel vivo con la lunga suite “Rapsodia” che si snoda attraverso atmosfere musicali differenti mescolando antiche ballate (“Ninna nanna, fante”), melodie devozionali (“Bianca Regina Fulgida), canti anarchici (“Su fratelli, e su sorelle”) e di lotta (“La storia di Antonio del Vino”), canzoni satiriche (“Le fabbrichine”)e da ultimo poesie in musica struggenti (“La Tea fa il bucato”). Se “Giga” evoca gli stornelli “botta e risposta”, la successiva “Promenade”è un’altra elegante suite in cui convergono storie e ballate tradizionali. L’omaggio a Costantino Nigra con “Cecilia” ci conduce verso alla conclusiva “Donne” in cui Odori propone una serie di ritratti femminili attraverso il canto femminista “Quell’uccellino del Po”, la ballata toscana “E quando vai in Maremma”, e le splendide evocazioni di “Soldatin della Vigna Nuova” e “La bella Venezia”. Insomma, “Rapsodia Toscana” è un disco da ascoltare con grande attenzione per cogliere tutta la potenza ispirativa della tradizione popolare nell’incontro con la musica colta.