Descrizione
1972, pagina fra le meno conosciute della vasta discografia di Giovanna Marini, la Vivazione segna un capitolo fondamentale nella costruzione di un originale e specifico linguaggio musicale e spettacolare. Può classificarsi come una ballata, come altre fatte in precedenza (Vi parlo dell’America, Lunga vita allo spettacolo, Viva Voltaire e Montsquieu) o una cantata (come molte altre ne farà in futuro), un’opera che si avvicina al teatro musicale o all’oratorio classico, dove le esperienze proprie del campo della musica colta si fondano nella compresenza di elementi propri della tradizione orale. L’impegno civile della narrazione qui risente dei temi caldi del periodo immediatamente successivo al sessantotto, l’opera stessa è una prova testimoniale di quei tempi. Giovanna Marini qui non canta la “verità”, canta il travaglio del dubbio, canta la insofferenza per le rivelazioni, canta l’odio per il dogma con un linguaggio che sperimenta la ricerca di una nuova forma d’opera.
Michele Luciano Straniero, poesia e voce della protesta. Dalle lotte del Novecento al futuro
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