Descrizione
A differenza dei due precedenti che focalizzavano la loro attenzione sul gruppo come collettivo, il terzo volume di Cantacronache si concentra solo sulla figura di Fausto Amodei, ed in particolare su dodici brani pubblicati nel 1960 e nella primavera del 1963, allorché il gruppo era ormai sciolto. Si tratta di un documento importante perché testimonia il momento di passaggio di Amodei dalla produzione satirica con brani come Il Ratto della Chitarra, Il Gallo, e Una Carriera alla canzone didascali de Il Tarlo, fino a toccare le storiche canzoni corali come Per I Morti di Reggio Emilia e Ballata Ai Dittatori. In particolare Per I Morti Di Reggio Emilia, divenne la canzone simbolo non solo dei Cantacronache ma anche della canzone di protesta in generale. Scritta all’indomani della strage di Reggio Emilia del 7 luglio 1960, questa canzone raccoglieva il disagio politico verso il ritorno ad un governo filofascista come quello di Tambroni, eletto con il sostegno del MSI e che al momento della sua formazione, nell’aprile di quell’anno provocò violenti scontri e vittime. La scrittura di Amodei vibra di grande passione politica, ma ciò che risalta è la sua capacità di unire il linguaggio “poetico” con quello quotidiano, il tutto caratterizzando ogni suo testo con la sua ironia. Fuori dagli schemi metrici, dalle rime baciate, troviamo testi profondi ed intensi, che sebbene non immediati lasciano trasparire la sua grande perizia compositiva. Scrive Roberto Leydi, nella presentazione originale: “Riproporre le canzoni di Amodei significa quindi riproporre alcuni dei documenti di base della canzone italiana. Non soltanto documenti per la cronaca (o magari la storia) ma voci ancora vive, pungenti, stimolanti, in alcuni cas incalzanti, anche in rapporto alla dura situazione che stiamo
vivendo”.
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