Descrizione
Tre tipi assolutamente poco raccomandabili. I loro album contengono canzoncine spiritosissime e gustose. Brani assolutamente non convenzionali e tutti da… ridere! Renzo Arbore
Frizzi Comini Tonazzi furono scoperti da Arbore e anche da me, era il tempo in cui scrivevamo assieme la rubrica DiscoParade, sul Corriere della Sera. Personaggi incredibili, con un umorismo intelligente. Sono stati unici! Mario Luzzatto Fegiz
Che musica facevano? Inclassificabile. Ironica, demenziale, dialettale, swing, autarchica, astratta e musicale insieme? Nessuno mi sapeva dare una risposta ma piacevano a tutta la CGD e soprattutto piacevano a quell’incredibile scopritore di talenti che era Caterina Caselli, che mi aveva fatto ascoltare tutta un’estate “Ritmo provinciale”. Livia Aymonino
Il trio musicale Frizzi Comini Tonazzi (Massimo, Sandro, Enrico) nasce ufficialmente a Udine nel 1975 con l’artigianale incisione dell’audiocassetta “Le Craccole”. Vero elogio al sozzume, l’album è considerato dai più facinorosi ancora insuperato e il migliore. Il graduale processo di raffinazione e crescita porterà la band al cospetto di Caterina Caselli che, con la CGD, produrrà tre dei suoi dischi: “Melodia”, “Ritmo Provinciale” e “Intimo”. Passati alle cronache come i pionieri della musica demenziale, il genere dei FCT è in realtà indefinibile. La discografi a, 20 album pubblicati a tutt’oggi, è un viaggio surreale fra quotidiano e straniamento, lingue e linguaggi, goliardia e divertimento, ironia e irriverenza; è anticonvenzionale per eccellenza pur nella convenzione della forma musicale. Sono stati quello che si usa dire un fenomeno “cult” che ha attraversato in modo sotterraneo diverse stagioni della musica italiana. Il libro ne racconta le vicende, improbabili eppur reali, appuntate, testimoniate, documentate, a disegnare il profilo di un’esperienza che porta il nome di tre ragazzi che hanno cominciato per scherzo e hanno proseguito per puro divertimento, nonostante…
Lucia Burello è giornalista e scrittrice. Ha affiancato, in qualità di editor, l’attore Paolo Villaggio scrivendo con lui undici libri. Di suo ha scritto: “Osterie dentro le mura in Udine dal Quattrocento ai giorni nostri” (Edizioni della Laguna, 1998); “Gustate la nostra storia. Alle origini dei sapori friulani” (Edizioni del confine, 1999); “La porta d’Italia. Diari di viaggiatori polacchi in Friuli Venezia Giulia dal XVI al XIX secolo” (Forum, 2000); “Cronache assassine. Omicidi in Friuli Venezia Giulia del XIX secolo” (Selekta, 2011); “Dannato Friuli. Storie di antichi omicidi per il dopocena” (Gaspari, 2016); “Delitti e passioni in Friuli” (Gaspari, 2018); “Fantasmi tra noi. Il mistero nelle confessioni dei friulani di oggi” (Gaspari 2019).