Federico Sirianni – Il Santo…benedetta sia la erre moscia ..

Schiuma rabbia cantautorale, anche se produce un disco ogni 4/5 anni, perché …scrive per sopravvivere… è tutto intorno che c’è odore di letame: un buon lavoro, ben confezionato, tra fiori nell’immondizia ed un cielo grigio acciaio.

Il suo nome gira nello showbiz da qualche tempo e questo disco (in cui campeggia il grande Buster Keaton) vede la sua vena poetica diventare qualcosa di maturo, comunicativo ed assai ammaliante..

Nei primi brani anche la chitarra di Eugenio Odasso merita esser citata. Ma tutto Il Santo trabocca (oltre che di vino e cianuro..) di ospiti, cameo, partecipazioni: come quella di Arturo Brachetti e Paolo Bonfanti: sono tutte buone canzoni, costruite in modo intimo a tratti (vedi ad esempio la struggente A chi serve, ma anche Il campo dei miracoli) fin troppo introspettive, sempre basate sulle rime baciate .. tanto care a quasi mille anni di produzione poetica! Difficile dire cosa serve a Sirianni per fare il salto di qualità ed arrivare alla meritata notorietà o ad un posto al sole più dignitoso: ha tutto dalla sua parte, compresa una presenza fisica che non può passare inosservata. E poi c’è quella erre moscia che è quasi un marchio di fabbrica …

Nato in un taxi sulla sopraelevata di Genova e adottato in età semiadulta da Torino, Federico Sirianni ha tre dischi all’attivo: Onde clandestine (2002), Dal basso dei cieli (2007) e Nella prossima vita (2013) realizzato con la collaborazione degli GnuQuartet. Collabora come autore di canzoni con il Teatro della Tosse ed è ideatore e interprete, insieme al poeta Guido Catalano e al chitarrista Matteo Negrin, dello spettacolo “Il Grande Fresco”, da sette anni never ending tour in tutta Italia. Nel 2014 esce il libro-disco L’uomo equilibrista I, edizioni Miraggi. Torna a fine 2016 con un nuovo album, Il Santo

Basati su semplici sensazioni ed argomenti popolari (anche di stretta attualità), Il Santo consta di 13 canzoni (tutte composte da Sirianni), le illustrazioni di Riccardo Cecchetti ed un racconto di Giorgio Olmoti.. tutto questo perché (come ripeto da anni) il cd è una piccola opera d’arte e va gustata con tutti i sensi che abbiamo attivi e non solo con quello uditivo. Sirianni fa sua questa filosofia e si presenta con un cdbook che è anche da collezionare.. La mia vicina suona l’arpa e ha un balcone che fiorisce a un suo segnale … Ma è tutto intorno che appassisce, tutto intorno che c’è odore di letame..Federico Sirianni ce lo ricorda, ma ci lascia anche molte pagine di speranza per un futuro migliore.